Il Coordinamento di Lotta per il Lavoro di Napoli:per l’Incontro Nazionale sul Precariato:
Il Coordinamento di Lotta per il Lavoro di Napoli
per l’Incontro Nazionale sul Precariato:
Genova 19 Luglio 2003
Questo nostro incontro genovese in occasione del secondo anniversario dell’assassinio impunito del Compagno Carlo Giuliani ad opera degli apparati repressivi dello stato è una ulteriore tappa di quel lento e difficile percorso che, da mesi, diverse esperienze di lotta del sindacalismo dì base, dei movimenti dei disoccupati, dei preCari e di quanti, a vario titolo stanno organizzandosi per porre un argine al selvaggio dilagare delle precarizzazione e della flessibilizzazione non solo del misero lavoro che c’è ma della nostra, intera vita.
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La nostra lotta:
Come Coordinamento di Lotta per il Lavoro datiamo l’inizio della nostra azione organizzata alla fine degli anni ‘90 ma le modalità del nostro agire politico affondano nella storia ultraventennale dei Disoccupati Organizzati la quale ha attraversato Napoli e la sua area metropolitana e da cui abbiamo tratti notevoli insegnamenti.
All’inizio della nostra esperienza l’intento che ci animava era quello di costruire/contribuire ad un unico e generale movimento di lotta per il lavoro il quale affasciasse, attorno ad alcuni obiettivi unificanti, disoccupati, addetti agli LSUILPU, precari a vario titolo e quanti avevano un rapporto più o meno labile con il lavoro.
Volevamo, delineando un’unica prospettiva di lotta, superare le mille frammentazioni che la crisi dei capitale ha suscitato nel mercato del lavoro tentando di riunificate le diverse figure sociali spesso incomunicanti tra loro o addirittura, contrapposte.
Un compito arduo alla luce delle pesanti divisioni intervenute frutto di una normativa e di una legislazione che punta alla generalizzazione della precarietà ed alla parcellizzazione di tutti i rapporti sociali.
Un rinnovato attacco alle condizioni di vita dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati per spazzare via ciò che resta dell’unità politica e materiale del proletariato.
Una legislazione alla cui definizione hanno contribuito le organizzazioni sindacali che. nel corso degli anni, acconsentendo alle ristrutturazioni padronali hanno stipulato accordi a perdere ed autentici bidoni ai danni di lavoratori e disoccupati.
Inoltre e lo ricordiamo ai tanti distratti la stessa stagione dei cosiddetti “governi amici”, come quello dì Prodi, ha contribuito a questa opera dì smantellamento sociale con il varo del famigerato Pacchetto Treu.
Questa complessa situazione, in particolare l’assenza di una rete politica organizzata su queste questioni in altre parti d’Italia, ha, di fatto, limitato la nostra azione e gli obiettivi che ci proponevamo di raggiungere.
Nonostante tutti e gli sforzi anche in termini di attiva partecipazione alle varie iniziative fuori da Napoli, la nostra attività è stata forzatamente circoscritta all’area napoletana. Pur continuando l’agitazione e la propaganda per il Salano Garantito a tutti i disoccupati questo obiettivo, però, non ha riscosso, e non poteva essere diversamente alla luce dei rapporti di forza, quell’amplificazione e quello slancio mobilitativo utile alla definizione di una efficace Vertenza di Lotta all’altezza dell’obiettivo che ci eravamo posti.
E staio, quindi, quasi obbligata la nostra scelta di concentrarci attorno ad un obiettivo “Intermedio (migliaia di Corsi di formazione finalizzati a una occupazione stabile) capace anche, di offrire risposte soddisfacenti a oltre migliaia di disoccupati organizzati che attivamente partecipano alle iniziative che, incessantemente, promuoviamo in città.
Anche tale passaggio non e stato agevole e ne indolore. Per anni abbiamo avuto impattare, e stiamo ancora a tutt’oggi in piazza, con i vari livelli delle istituzioni locali e nazionali per niente disposti ad un atteggiamento benevolo verso i movimenti di lotta.
Una ricchissima stagione di conflitto che ci e costata cara anche in termini di repressione. Più volte abbiamo assaporato la terapia dei manganello, più volte i nostri compagni sono stati arrestati ed, ancora in questi ultimi mesi, alcuni militanti del Coordinamento di Lotta sono sottoposti alla firma coattiva nel commissariati ai polizia di residenza più volte a settimana alla stregua ai pericolosi criminali.
Molto spesso la nostra lotta e le nostre ragioni sociali sono state oggetto di vere e proprie campagne di disinformazione e di aperta criminalizzazione. Una sporca condotta in cui si sono distinti non solo i mezzi d’informazione legati al. governo ma anche quella cosiddetta stampa detta libera ed indipendente la quale non ha disdegnato l’utilizzo delle abusate categorie interpretative che equiparano il dissoccupato organizzato al teppista di turno o al provocatore prezzolato.
Infatti su questo punto è utile fare qualche precisazione.
Recentemente, con un discreto eco anche sui media nazionali, la Procura della Repubblica napoletana ha arrestato un grosso esponente di un clan cittadino della camorra ed alcuni faccendieri legati, da anni, a varie cordate clientelari con l’accusa, tra le altre, di aver avviato una compravendita di posti di lavoro. Questa vicenda, tutta interna alla guerra tra bende e cordate varie dei ceto politico cittadino, C stata utilizzata dalla stampa contro i Disoccupati Organizzati.
Ebbene, nonostante la pericolosità ad intervenire in tali questioni, il Coordinamento di Lotta ha prodotto una articolata ricostruzione degli avvenimenti che e possibile leggere, ancora in questi giorni sul sito www.noglobal.org in cui, oltre a fare ulteriore chiarezza sugli avvenimenti presi in esame, si respinge, con determinazione, ogni palese tentativo di inquinare le ultradecennali battaglie per il lavoro a Napoli.
Una campagna di lotta e di iniziative nazionali.
Il susseguirsi sempre più incalzante del generale processo di deregolamentazione del mercato del lavoro, la dimensione strutturale specie in alcune aree dei paese della disoccupazione di massa, l’introduzione di leggi e leggine che stanno polverizzando ogni tutela collettiva del lavoro rendono necessaria ed urgente una ripresa della lotta organizzata per fermare, sul seno, questo devastante processo.
Da parte di alcune realtà di lotta e venuta una proposta dì campagna politica contro la precarietà del lavoro e per il Salario Garantito. Alcuni parlamentari hanno presentato alcune proposte di legge in questa direzione.
La nostra esperienza ci ha insegnato che qualsiasi risultato, anche quello che può apparire minimo, per affermarsi ha bisogno di una grande spinta sociale e di una lotta che imponga l’obiettivo ai nostri avversari di classe. Nessuna istituzione, per quanto, a parole, sia animata da buoni propositi potrà mai legiferare in direzione dei ceti subalterni della società. Questa banale verità è bene averla sempre a mente. Scorciatoie, purtroppo, non sono possibili!!
Come compagni e aderenti al Coordinamento di Lotta per il Lavoro ci rendiamo disponibili a tutte le iniziative che vorranno definirsi con queste caratteristiche di chiarezza e dì prospettiva politica.
Una battaglia generale ed unitaria per il Salario/Reddito Garantito e per la Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro per non ripetere le demotivanti esperienze che già qualche anno fa furono prodotte, deve alimentarsi dei conflitto generale suscitato dall’autorganizzazione e dalla lotta di tutte le figure sociali. Nessuna simbologia, nessun gesto esemplare, per quanto efficace sul piano della comunicazione mediatica, può sostituire il lungo e difficoltoso lavoro di riorganizzazione e di radicamento sociale atto ad alimentare positivamente la battaglia che si vuole sostenere.
Gli obiettivi che vogliamo, tutt’insieme, assumerci sono ambiziosi e non possiamo pensare di affidarli alle deleghe parlamentari le quali sono ampiamente insufficienti a fronte della virulenza degli attacchi del padronato e dei provvedimenti politici ed economici che il governo si appresta a varare.
A costo di apparire personaggi antiquati (… ma, in verità, non crediamo dì esserlo) continuiamo a ritenere che il conflitto di piazza sia il motore della trasformazione e l’unica soluzione per l’affermazione dei bisogni proletari.
Ci rendiamo, quindi, disponibili alle indispensabili forme di collegamento con le altre realtà di lotta per articolare, in tutte le zone, questa battaglia e ci pronunciamo positivamente per costruire una’ Giornata di Lotta Nazionale per il prossimo autunno contro la precarietà e per l’unità di tutti i settori sociali penalizzati dagli effetti della crisi.
COORDINAMENTO DI LOTTA X IL LAVORO
- luglio 19, 2003
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