All’attenzione di Fausto Bertinotti, segretario nazionale, del P.R.C.
All’attenzione di Fausto Bertinotti, segretario nazionale, del P.R.C. (per conoscenza al segretario regionale del P.R.C. Vito Nocera ed al segretario provinciale Peppe De Cristofaro.
Caro Fausto, crediamo che il nostro movimento non abbia bisogno di presentazioni. Alle nostre spalle abbiamo anni d’iniziativa sociale nell’area napoletana tra cui – e lo ricorderai – la nostra partecipazione a quell’edizione della Marcia per il Lavoro conclusasi nel Palargine di Ponticelli dove si consumò la triste tragedia di quel compagno che cadendo dagli spalti trovò, prematuramente, la morte. Ci rivolgiamo in questa forma diretta e riservata alla tua persona per chiarirti alcune questioni le quali se non affrontate correttamente possono contribuire ad inquinare il movimento di lotta depotenziandone i suoi contenuti politici.
PRIMA QUESTIONE: il movimento, Napoli, la vertenza con le istituzioni.
Programmaticamente il nostro principale obiettivo politico è il Reddito/Salario Garantito. Naturalmente intendiamo questo obiettivo nella sua potenziale valenza ricompositiva tra i vari soggetti sociali (disoccupati, precari a vario titolo, immigrati, lavoratori espulsi dal ciclo produttivo) colpiti dalla crisi e non come mero assegno di povertà per circoscrivere e frantumare ulteriormente le nostre vite. Ci rendiamo conto che tale obiettivo per essere davvero fedele all’impostazione che intendiamo dargli e non un vuoto appello sloganistico ed ideologico ha bisogno di un generale ed unitario movimento di lotta, in ogni parte del paese, che sappia produrre attenzione sociale, mobilitazione e conflitto. All’oggi queste condizioni politiche ed organizzative – se si esce fuori da Napoli — non ci sono. Le stesse Proposte di Legge, su tale materia, presentate al parlamento, sono carta straccia senza la forte spinta di un movimento di lotta. Questa difficoltà, non imputabile esclusivamente all’assenza in altre città di un lavoro politico organizzato ma, soprattutto, all’oggettivo peso che le politiche di destrutturazione capitalistica hanno causato nel mercato del lavoro, ci hanno costretto ad articolare la nostra battaglia su obiettivi intermedi. Dovendo rispondere alle aspettative ed all’attivo protagonismo di migliaia di proletari che affollano le nostre sedi ed i cortei che promuoviamo ci siamo letteralmente dovuti inventare una Vertenza con le istituzioni cittadine, regionali e con i vari governi che si sono succeduti. Attraverso alcuni anni di mobilitazione abbiamo individuato risorse finanziarie inutilizzate e dimenticate nelle pieghe della burocrazia e dell’affarismo, con la nostra lotta abbiamo incalzato Sindaci, Assessori e politicanti vari, sempre riottosi alla piazza, e li abbiamo costretti ad un confronto serrato con i movimenti di lotta. L’iniziativa dei disoccupati organizzati – nonostante evidenti limiti ascrivibili anche all’isolamento che è stato aizzato contro di noi se escludiamo i compagni ed i giovani del nuovo movimento no/global – ha contribuito in significativi quartieri della città a tenere aperta una prospettiva di riscatto collettivo a fronte dell’impotente risoluzione dei problemi a scala individuale o alla corte di questo o quel padrino politico. Inoltre, abbiamo arginato con successo i subdoli tentativi della cosiddetta Destra Sociale di aprirsi un varco di massa nella fila dei proletari e dei ceti popolari della città. Elenchiamo queste cose non per attribuirci meriti, ma per ricordare ai tanti distratti (… specie di “sinistra”!) i quali auspicano una soluzione ai problemi occupazionali e della incalzante precarità affidandosi unicamente alle virtù del mercato ed ai suoi disastrosi effetti. Ora, dopo anni di lotte, dopo anni di brutale repressione da parte degli apparati dello stato la Vertenza che abbiamo ampiamente contribuito a costruire è arrivata in dirittura d’arrivo. Puntuali come sempre le ipocrite vestali della trasparenza e della legalità hanno ripreso la parola accusando i disoccupati organizzati di voler accedere a questi (…ed è utile ricordarlo) Corsi di Formazione ed hanno scatenato una sapiente campagna stampa tesa alla delegittimazione della lotta organizzata per il lavoro. Andrebbe, però, rivolto a questa vestali della trasparenza (…tra cui l’Assessore Buffardi ed anche altri personaggi attinenti alla “sinistra”) dove stava il loro sdegno ed il loro parossistico attivismo mentre, a Napoli e nell’intera Regione, si consumavano lottizzazioni e spartizioni clientelari e le nostre denunce venivano assorbite da quell’autentico muro di gomma istituzionale ed ignorato dall’intera categoria dei presunti operatori dell’informazione. Inoltre, ed è questo un punto politico fermo sempre rivendicato pubblicamente, la Vertenza che abbiamo contribuito a costruire è stata concepita a misura di quelle figure del mercato del lavoro da sempre escluse da qualsiasi politica attiva per il lavoro. Non a caso i disoccupati che rappresentiamo sono i più penalizzati dagli attuali meccanismi che informano le varie ondate di assunzione che pure si sono realizzate in Campania. A questo proposito ci domandiamo perché tanto stupore e sdegno sulle nostre richieste ed il silenzio invece sul business economico che sottende l’intera operazione Corsi di Formazione alla quale accedono, come famelici lupi, società e personale vario alle cui spalle ritroviamo pezzi dei Democratici di Sinistra, del P.R.C., della CGIL, della Margherita… Evidentemente si vuole evitare che un forte contingente di Disoccupati Organizzati possa usufruire di questi Corsi di Formazione trasformandoli, con la lotta, da forme precarie di miserevole sopravvivenza a veri posti di lavoro stabili e tutelati da Contratti Collettivi Nazionali.
SECONDA QUESTIONE: il P.R.C. ed il Movimento di Lotta.
Rifondazione Comunista è nella Regione Campania forza di governo in tantissime amministrazioni. Purtroppo dobbiamo registrare, nei confronti della lotta dei Disoccupati Organizzati e della specifica vertenza alla cui soluzione positiva lavoriamo, un atteggiamento ambiguo e contraddittorio. Tralasciando l’assenza di qualsiasi contributo alla costituzione attiva e concreta del Movimento, problema questo derivante dall’assenza di un vero radicamento P.R.C. e dall’assenza di Circoli/Sezioni degne di tale nome, abbiamo maturato, nel corso degli anni, motivi di incomprensione che vogliamo riportare. Nel P.R.C. il tema ed i problemi inerenti una battaglia per il Reddito/Salario Garantito ed il rapporto con l’esperienza dei Disoccupati Organizzati( che a Napoli vive e si riproduce da oltre un ventennio) non sono mai stati affrontati con impegno fattivo ma hanno riverberato il clima di litigiosità e di aperto contrasto tra le varie sensibilità del partito. Una pratica, la quale – molte volte – non si è rappresentata con la chiarezza di una qualsivoglia posizione politica, pur opinabile, ma con aspetti richiamanti pratiche poco comprensibili da un movimento di lotta. Lo stesso Segretario Regionale ed alcuni altri compagni, ai quali diamo fraternamente atto di aver lealmente sostenuto il movimento anche quando più forti erano la criminalizzazione e l’accanimento contro le lotte, hanno faticato ad esprimere con determinazione un punto di vista in quanto esposti al chiacchiericchio se non a vere e proprie ingiurie da altri compagni del P.R.C. Come interpretare, altrimenti, i ritardi, le omissioni e i tanti distinguo espressi da Rifondazione e da singoli esponenti del partito in alcuni importanti snodi politici delle lotte? Come interpretare l’attivo boicottaggio verso le iniziative del movimento quando contributi, come quelli che sarebbero potuti venire dal P.R.C., avrebbe sicuramente implentato la lotta ed i processi organizzativi per un movimento anche al di là della cinta urbana di Napoli? Siamo convinti che questi motivi di contrasto sono il frutto, non solo di una diversa valutazione del corso delle lotte – e fin qui tutto sarebbe legittimo – ma, in taluni casi, il P.R.C. (o meglio alcuni suoi uomini) sono stati freddi nei confronti di alcuni episodi di lottizzazione politica compiuti dalle varie amministrazioni in cui il P.R.C. partecipa a pieno titolo. Facciamo degli esempi – senza rancore ed affrontandoli in maniera laica – così ci comprendiamo meglio. Alla Città della Scienza di Bagnoli, nel Commissariato Straordinario per l’emergenza rifiuti, nel settore commercio e Polizia Municipale, all’ARIN, in alcuni settori attinenti all’Agricoltura a Battipaglia, ad Eboli e nell’Agro Nocerino-Sarnese, – in tante altre partite, piccole o grandi, si sono consumati episodi di aperto clientelismo verso cui non si è lavata la denuncia senza se e senza ma!! Certo molte volte questi fatti possono essere attribuiti al singolo esponente e non ad una volontà spartitoria pianificata a tavolino. Questo lo comprendiamo bene conoscendo i perversi meccanismi di funzionamento dei patiti ed il loro maldestro intreccio con le istituzioni e le sue trame vischiose ed avvolgenti.
NON CI SCANDALIZZIAMO ANZI CHIAMIAMO TUTTI I COMPAGNI AD UNA SERIA DISCUSSIONE SULL’ARGOMENTO.
Non permetteremo, ci sia consentito esprimerlo con nettezza, in presenza di un dramma sociale come quello che incarniamo e rappresentiamo, di far rifare una presunta verginità a chi non ha mai posseduto questa virtù. Neanche all’epoca del vecchio P.C.I. il quale ha sempre partecipato al consociativismo in tutti gli ambiti sociali ed istituzionali!!
Caro Fausto, siamo convinti che una lotta di massa, per non seminare rassegnazione e sconfitte che si rifletteranno per un lungo periodo, deve trovare momenti di ricaduta positiva per i soggetti in carne ed ossa che portano avanti la vertenze e le lotte. Un altro terreno non è praticabile se vogliamo costruire un movimento reale e non una generica opinione la quale non avrebbe nessuna incidenza nelle dinamiche della lotta e nella comune volontà di determinare un argine di difesa proletaria alle devastanti politiche di disoccupazione di massa e di precarizzazione del lavoro e dell’intera vita.
NON SIAMO ALLA RICERCA DI SPONSOR!!! IL P.R.C. NULLA POTREBBE SPONSORIZZARE E NE’ AI MOVIMENTI TALE EVENTUALE SPONSORIZZAZIONE SAREBBE UTILE POLITICAMENTE E CONCRETAMENTE.
Quello che chiediamo al P.R.C. – nella persona del suo segretario nazionale — è un impegno, nel Paese e nel Parlamento, in direzione dell’approvazione di un provvedimento di Reddito/Salario Garantito in collegamento con i movimenti e le esperienze sociali che già si stanno attivando su questo tema. In Campania e non solo. Inoltre riteniamo che la Questione Napoli merita un intervento specifico e risolutore capace di offrire uno sbocco politico alle lotte che stanno attraversando l’area metropolitana. A questo proposito il P.R.C. può far pesare le proprie convinzioni, nei confronti del Presidente della Regione Campania, del Presidente della Provincia di Napoli e del Sindaco, affinché in un quadro di soluzione generale, utilizzando fondi e progettualità già definite e disponibili, sia portata a compimento la Vertenza Lavoro già da tempo aperta con i movimenti di lotta proletari. Sicuri di continuare una proficua collaborazione ed una necessaria unità d’azione dentro ed oltre il movimento ti abbracciamo cordialmente.
Napoli, 22/12/03
COORDINAMENTO DI LOTTA PER IL LAVORO Per contatti: www.disoccupati.org e-mail :coord.lottaxlavoro@fastwebnet.it oppure info@disooccupati.org in alternativa fax allo 081/19361678 Le nostre Sedi si trovano: – Napoli – Pontenuovo (Salita Pontenuovo n 6) – Napoli – Corso Malta (di fronte la Centrale del Latte) – Secondigliano – Viale della resistenza (Vela gialla)
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