All’attenzione del direttore del Corriere del Mezzogiorno
All’attenzione del direttore del Corriere del Mezzogiorno,
(dottor. Marco De Marco)
all’attenzione della stampa cittadina,
Una pericolosa caduta di stile (..e di sostanza) da parte del Questore di Napoli.
Nell’edizione odierna de il Corriere del Mezzogiorno (10/1/2011) è comparsa una allucinante intervista al Questore di Napoli, dott. Santi Giuffrè, nella quale vengono espressi giudizi, considerazioni ed accostamenti di inaudita gravità.
Nel corso del testo di questa conversazione, tra la giornalista Brandolini e il Questore, abbiamo rilevato alcune gravi affermazioni le quali, oltre a nuocere gravemente il diritto alla libera espressione politica e sociale, sono da considerare lesive all’immagine pubblica ed alla dignità dei Precari Bros e della Vertenza/Lavoro nella quale siamo impegnati da anni.
Proviamo – per comodità di esposizione – a ricapitolare alcuni temi sui quali chiediamo al Corriere del Mezzogiorno ed alla stampa cittadina il diritto di replica.
In questa intervista, nella sua foga contro i Precari Bros, il Questore di Napoli sconfina in un campo in cui non è sua specifica competenza e si schiera apertamente con le scelte politiche e con i provvedimenti dell’Assessore Regionale, Severino Nappi. Una modalità questa che non dovrebbe essere caratteristica di un uomo che dirige una istituzione di carattere generale.
Nel testo, infatti, il Questore “approva” la scelta della Regione Campania di consegnare alle famigerate Agenzie Private di Lavoro Interinale la platea dei Precari Bros, bolla come misure assistenziali da condannare le attività di formazione e di lavoro che negli ultimi anni i Precari Bros hanno intrapreso in città e si concede una critica politica all’operato dei vecchi amministratori regionali.
Ma la parte più bizzarra (quanto pericolosa!) dell’intervista al Questore è quella in cui si prospetta un parallelismo politico con fatti ed episodi di circa 30 anni fa accostando, di fatto, l’attuale ciclo di lotta dei Precari Bros addirittura alle Brigate Rosse ed alcuni esponenti politici che in quegli anni persero la vita in drammatiche vicende.
E’ veramente sconcertante mettere sullo stesso piano i cortei ed anche i blocchi stradali che, spesso, siamo costretti a mettere in atto a causa dell’arroganza delle istituzioni e della loro palese incapacità di offrire soluzione ai problemi occupazionali con gli omicidi politici compiuti in quegli anni e in quel lontano contesto storico.
E’ veramente sconcertante che un uomo – come il Questore – che dovrebbe mostrare lucidità ed equilibrio nell’affrontare le complesse dinamiche del conflitto sociale si lascia andare ad allusioni le quali, anche sul piano delle responsabilità penali, non promettono nulla di buono per i Precari Bros.
Nel contempo lo stesso Corriere del Mezzogiono, a cui riconosciamo una autorevolezza nel panorama della stampa cittadina, si sta facendo prendere la mano nel dare spazio, con toni allarmistici e scandalistici, alle vari follie che, puntualmente, la cronaca cittadina produce.
Ci sembra spropositata l’attenzione e gli echi che il Corriere e il suo sito web danno alle cosiddette lettere minatorie all’assessore Nappi o a Mastella le quali sono – come è chiaro a chi non è guidato dalla malafede – opera di poveracci, di disperati o di mitomani.
Il problema è un altro ed è quello che, ancora una volta, vogliamo richiamare a quanti in questa città sono animati da spirito libero ed autonomo.
E’ in atto da parte della Regione Campania un tentativo di cancellare l’esperienza lavorativa dei Precari Bros condannandoli ad un presente e ad un futuro di disoccupazione, precarietà, lavoro nero ed extralegale non sulla base di un serio programma di creazione di nuovi posti di lavoro, a partire dall’irrisolta emergenza ambientale, ma sulla base di una vendetta politica nell’ambito della competizione tra i partiti e i loro apparati.
Il Piano per il Lavoro, varato dalla Regione Campania, dopo diversi mesi di rinvii e di lungaggini burocratiche, non indica e non prospetta concretamente neanche un posto di lavoro anzi c’è il rischio che il tutto si risolva in una nuova elargizione di soldi pubblici alle aziende collaterali al sistema dei partiti e alle lobby politiche.
Per quanto ci riguarda continueremo nella nostra sacrosanta mobilitazione sociale per il lavoro e per il diritto a campare.
Lo faremo – come abbiamo sempre fatto – con i cortei, con i manifesti affissi per le strade, con i blocchi stradali, quando purtroppo si rende necessaria questa pratica di lotta, ma rigettiamo totalmente tutte le accuse, le allusioni e le minacce che, in una forma palesemente antidemocratica, in questi ultimi giorni si stanno scatenando contro la nostra Vertenza.
Coordinamento di lotta x il lavoro
Napoli,
12/1/2011
- gennaio 12, 2011
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