BREVI RIFLESSIONI SULLA SCELTA DEL SINDACATO

 Cari lavoratori, care lavoratrici. Il passaggio di questo momento storico, sulla conclusione vittoriosa della nostra annosa e difficile vertenza di disoccupati organizzati, ci ha visti protagonisti di dure vicende, alternati da momenti di forte determinazione e sconforto, ma mai ci ha posto sul piede della rassegnazione e della sconfitta. Insieme abbiamo reso possibile la realizzazione di una trasformazione da “soggetto disoccupato “  a “soggetto lavoratore”, un’impresa ardua, difficile, talvolta minata da una classe politica che, con i suoi mezzi a disposizione ( stampa, repressione, magistratura ) faceva di tutto per ricacciarci nel baratro della miseria e della precarietà.

Oggi, questo momento storico ci vede presi da una riflessione, sulla quale tutti ci stiamo interrogando e ponendo la questione del “che fare?” sulla scelta del modello sindacale da intraprendere. Una scelta ed una riflessione, la quale ci vede impegnati, anche in questo momento, in una discussione di quale miglior sindacato o confederazione potrebbe essere la migliore soluzione per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Vista la situazione attuale, dove tutti e tutte siamo impegnati nello svolgimento di attività di collocazione e dunque imminenti attività lavorative, non possiamo ancora prendere tempo ed arrivare impreparati nell’ optare ad una soluzione condivisa, convinta e discussa.

Ovviamente in questi giorni ci siamo guardati intorno, confrontati, discusso e ragionato sull’alveo del vasto mondo delle sigle sindacali che ci circondano, già esistenti, ma ragionato e valutato anche l’opzione della creazione di una nuova struttura sindacale autonoma e di base. Pertanto, in base a delle valutazioni e considerazioni del tutto indicative, suggerite dalle nostre convinzioni, riterremmo opportuno valutare la nostra scelta di adesione all USB (Unione Sindacale di Base ). Chiaramente questa scelta indicativa, è stata frutto di una considerazione basata anche sulla valutazione di non disciogliere e di non archiviare, il nostro patrimonio storico e conflittuale che, come movimenti ma anche come collettivo di uomini e donne, ha accompagnato questo nostro cammino. Dunque, preservare la nostra autonomia, come soggetto e categoria di lavoratori e lavoratrici, conservare la nostra storia all’interno di un sindacato già esistente e strutturato come USB ci è sembrata una valutazione fondamentale. USB come sindacato ha sempre sostenuto la nostra vertenza, la nostra lotta, le nostre rivendicazioni, rispettando la nostra autonomia, le nostre proposte. USB è un sindacato rappresentato dai lavoratori e dalle lavoratrici, rappresentato dal basso ecco perché sindacato di base. Ecco perché, la nostra proposta di indicazione, la quale ci confronteremo insieme, in assemblea per definire ed approfondire questa valutazione, questa scelta sindacale e non altre.  Non ci convincerebbe l’idea di creare e costruire una sigla sindacale nuova ed autonoma, la riterremmo debole, per quanto rispettabile, di fronte ad un piano e processo conflittuale, di trattative e di rafforzamento che mirino a migliorare le condizioni salariali, lavorative e soprattutto in un’ ottica e prospettive future, terminata questa fase contrattuale. Non ci convincerebbe l’idea di tendere la scelta verso altre sigle sindacali, a parer nostro troppo permeate nella burocrazia di dirigenti e funzionari accomodanti alle esigenze delle imprese e non dei lavoratori, dove metterebbe a rischio la nostra autonomia e la nostra rappresentanza. Così, come non ci convincerebbe l’idea di optare verso altre sigle sindacali di base, già esistenti, chiuse nei loro ideologismi oppure poco presenti nella categoria del lavoro privato ( Imprese, aziende ). Quello che ci serve, in questo momento, è un sindacato forte, strutturato e radicato nei luoghi di lavoro, nei territori, rappresentato dai lavoratori e dalle lavoratrici ma soprattutto che rafforzi l’alleanza dei lavoratori stessi, fuori dalle polemiche di bottega, al di là delle scelte. Quello che ci sta più a cuore è garantire questo nuovo processo occupazionale, migliorandone le condizioni presenti e le prospettive future.

Dunque, queste brevi riflessioni sono un invito alla discussione ed alle valutazioni che, approfondiremo e ci confronteremo in una convocazione assembleare

PRECARI BROS DI NAPOLI E PROVINCIA