MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE ORE 9:00 PIAZZA DEL GESÙ MANIFESTAZIONE.
Purtroppo è da una settimana, dopo l’ultima comunicazione fatta in piazza al termine del presidio sotto Palazzo Santa Lucia, che girano strani audio, compaiono commenti ai post delle nostre pagine facebook o profili privati, che attaccano o peggio ancora minacciano quei compagni che da sempre ci hanno messo la faccia non solo ai tavoli con le istituzioni per la nostra trattativa, ma anche nel prendersi responsabilità con i tanti disoccupati che hanno lottato con noi in questi 21 lunghi anni e che non hanno lasciato la piazza.
Ricordiamo ai tanti che questi compagni sono stati scelti per rappresentare il movimento, ma anche per tutelarlo. Scelti nelle assemblee con centinaia di iscritti che hanno scelto di seguire e condiviso quel percorso fatto di lotta e sacrifici, che hanno dato vita alla nostra vertenza e permesso a più di 3000 disoccupati di questa regione di accedere ad un percorso formativo retribuito, ed hanno costretto dopo tanta repressione, le istituzioni a trovare il coraggio di mettere in campo delle vere progettazioni per dare lavoro, seppur al momento solo per un terzo del bacino b.r.o.s.. Quei compagni, che sono più di quei 2, 3 o 4 che parlano in piazza da un megafono dopo ogni incontro, non devono essere per questo presi di mira e indicati come coloro che vogliono negare la possibilità di un lavoro a chissà chi, essi rappresentano i disoccupati organizzati e parlano in loro nome attenendosi alle decisioni che in modo assembleare vengono prese.
I movimenti dei disoccupati organizzati esistono da più di 40 anni nella città di Napoli e nella sua provincia il loro compito è garantire e assicurare ai loro aderenti quel lavoro per cui, compresi i suoi rappresentanti, lottano tanto.
Coloro che minacciano quei compagni delegati in modo più o meno ignobile, dovrebbero incolpare le istituzioni che in tutti questi anni non hanno saputo né voluto dare una risposta alla richiesta di un lavoro di migliaia di persone, o loro stessi che non hanno voluto contribuire alla lotta affinché le opportunità di lavoro fossero sufficienti a soddisfare l’intera platea. E’ troppo comodo stare a casa ad aspettare alla finestra, loro hanno scelto di non lottare, loro hanno scelto di affidarsi alla sorte ed oggi non permetteremo che la colpa la diano a chi parla in piazza da un megafono.
E’ compito quindi di tutto il movimento non accettare provocazioni e difendere la sua esistenza ed il suo operato, in ogni fase più o meno simile i disoccupati organizzati hanno sempre risposto agli attacchi esterni in modo compatto e determinato perché chi lotta non è mai solo!
- novembre 21, 2018
- 0 Comment -- 2.614 letture