Carlo Giuliani: per il Tribunale una morte senza responsabili

Nella giornata di ieri il Tribunale ha respinto il ricorso che era stato intentato dai parenti di Carlo Giuliani nei confronti dei Ministeri della Difesa e dell’Interno, chiedendo che ne venisse stabilita la responsabilità nell’uccisione di Carlo durante il G8 di Genova (e un relativo risarcimento). Per i giudici, quindi, anche in sede civile non ci sono responsabili per quella morte del 20 luglio 2001.

Ad essere citati come rappresentanti dei ministeri nel ricorso della famiglia Giuliani erano l’allora vicequestore Adriano Lauro, incaricato di gestire l’ordine pubblico nella zona di piazza Alimonda, e il carabiniere Mario Placanica che esplose il colpo che uccise Carlo. Nel respingere il ricorso, il Tribunale ha riproposto le stesse tesi con cui proprio Placanica venne assolto dal suo gesto infame, ribadendo l’”uso legittimo delle armi” da parte del militare nei confronti dei manifestanti e difendendo la criminale gestione della piazza da parte di Lauro e della Questura tutta.

E nel testo con cui il Tribunale ha bocciato il ricorso non c’è “giustizia” nemmeno per quella sassata inferta sul corpo già a terra di Carlo, gesto estremo di spregio e tentativo di depistaggio da parte dei suoi assassini: per il giudice non ci sono prove che a scagliarlo sia stato un appartenente alle forze dell’ordine.

Ora i familiari di Giuliani dovranno decidere se presentare ricorso in appello.

Nel frattempo, la decisione di ieri conferma ancora una volta lo stravolgimento prodotto per anni dalle aule di Tribunale dei fatti di quel 20 luglio a uso e protezione degli assassini di Carlo e delle copertura delle violenze di quei giorni da parte delle fdo, ripetutamente assolti (quando non promossi!) per le responsabilità delle loro infamie.