Primo maggio 2009 lanciamo un’ opposizione sociale e popolare
La crisi economica che sta attraversando la società attuale è una vera e propria minaccia per le classi deboli, operai, precari, disoccupati. Nonostante il sistema politico sia molto attento ad elargire miliardi di euro per la sopravvivenza del capitalismo, allo stesso tempo si rende irreversibile la strage di licenziamenti, casse integrazioni e le nuove riforme del mercato del lavoro investono in pieno il modello precario sia nelle forme economiche che contrattuali, togliendo ogni potere al lavoratore di difendere il proprio impiego e rivendicare migliori condizioni sia salariali che di sicurezza. La perdita di posti di lavoro, l’insostenibilità dei prezzi dei beni di prima necessità, disoccupazione, sono le conseguenze di questa crisi che semina paura ed instabilità sociale dei rapporti, intolleranza, insicurezza, sfiducia e malessere tra le masse popolari e la borghesia. Il potere politico sfrutta questa paura richiamando alle ronde ed a provvedimenti speciali le uniche strategie per arginare la presa di coscienza che si sta diffondendo in alcuni settori del proletariato; respingere eventuali mobilitazioni, sollevazioni popolari, l’inasprimento del conflitto sociale che mette in bilico l’ordine pubblico e creare seri mutamenti all’ ordinamento attuale. A Napoli, in Campania, la rabbia degli operai della Fiat di Pomigliano, dell’ Atitech, dei disoccupati, dei precari ISOLA, sono la prova che si sta generando un malcontento che bisogna trasformarlo in una seria e determinante opposizione sociale, popolare, costruita dal basso senza lasciarsi strumentalizzare dai cosiddetti partiti della sinistra parlamentare complici e consociativi nel salvaguardare gli interessi delle imprese e della banche italiane ed attaccare le giuste lotte organizzate.
La crisi economica non deve incutere timore, disfattismo tra le masse, deve essere il monito ed il terreno sul quale lanciare lotte unitarie, grandi mobilitazioni che vadano al di là di ricorrenze ritualistiche o lo snaturamento che prende corpo in un infantile corporativismo o sterili contrapposizioni di autorappresentanza che dividono e danno linfa ai mercenari del disagio sociale ed aprono il varco ad organizzazioni fasciste di cavalcare il dissenso.
La crisi economica non deve incutere timore ed arretramento quando si serve della stampa, della Magistratura, della Questura per deliberare provvedimenti restrittivi, misure cautelari, campagne di criminalizzazione contro le avanguardie dei movimenti organizzati. Quando la repressione attacca, è sintomo che il Potere ha paura… è il momento di avanzare la lotta
COORDINAMENTO DI LOTTA X IL LAVORO
Centro sociale- CARLO GIULIANI
Via Cesare Rosaroll,48- Napoli
- maggio 01, 2009
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