POMIGLIANO, PRIMO MAGGIO..OGGI COME IERI RIPARTIRE DALLA LOTTA
Troppi morti, troppa precarietà pesano su questo Primo maggio pomiglianese, non si può definire festa dove l’ennesimo genocidio operaio segna il nefasto effetto di questo sistema economico e sociale dove il lavoro non diviene più ad essere il mezzo per soddisfare i propri bisogni materiali ma la causa di un malessere collettivo all’ insegna dell’ instabilità, dell’ insicurezza figlie di un mercato del lavoro sempre più brutalmente competitivo che lascia sul campo vittime come avviene negli attuali osceni teatri di guerra, dove azzardando un paragone, operai e civili sono martiri sacrificati all’altare del profitto.
Non sarà lo sciopero della fame né forme di resistenza passiva a scuotere le insensibili coscienze della borghesia nostrana per restituire dignità e ricchezza ai milioni di lavoratori, né tanto meno il cordoglio istituzionale se poi la stessa classe politica e dirigente crea reti di protezione, elargisce fondi ed agevolazioni fiscali, Leggi sul lavoro che partoriscono contratti che rendono le assunzioni sempre più ricattabili favorendo condizioni di divisioni all’ interno della stessa classe operaia, generazionale ed etnica; quando ben sappiamo che è l’ unità della classe operaia, insieme ai disoccupati, studenti ed immigrati ad alzare il livello del conflitto per la difesa del salario e del lavoro ed il miglioramento delle condizioni delle masse popolari, il diritto alla gratuità dello studio fino ai massimi livelli d’ istruzione, il diritto ai servizi gratuiti per tutti ed una maggiore efficienza e qualità del diritto alla cura.
“l’ Italia riparte dal lavoro “…lo slogan di questa manifestazione sembra un paradosso in Campania, soprattutto sul territorio di Pomigliano che negli anni scorsi era l’epicentro meridionale della industrializzazione e delle lotte operaie, riferimento di tanti proletari e giovani disoccupati che costituivano organismi di lotta, oggi ritroviamo una fabbrica svuotata, licenziamenti coatti e punitivi e centinaia di lavoratori che sia avviano nel tunnel della disoccupazione.
“l’ Italia riparte dal lavoro “…un ironico ottimismo per la città di Napoli afflitta dalla mancanza di lavoro, di reddito che si ripercuote sulla comunità creando disastrose conseguenze e disequilibri sui rapporti di convivenza collettiva, degenerando in una canea sociale dove la ricerca del soddisfacimento dei propri bisogni si va a sposare con gli spietati mercati criminali, dove da 10 anni il Coordinamento di lotta x il lavoro cerca di valorizzare l’ indignazione di migliaia di disoccupati canalizzando la rabbia nella lotta autorganizzata per il lavoro, per il salario, dove le vertenze vinte negli ultimi anni hanno piegato le Istituzioni locali e nazionali a cedere alle richieste ed alle rivendicazioni, creando percorsi formativi, pur criticabili come l’attuale Progetto ISOLA nel quale 3000 corsisti sono impegnati nelle precarie work-experience retribuite con 500 euro mensili, dove tra 12 mesi al termine dello stesso progetto la nostra lotta dovrà trasformare le stesse opportunità in un lavoro stabile all’interno dei cicli di lavoro pubblici che realmente si riscontrano con le emergenze del territorio napoletano, le intere riqualificazioni urbanistiche, piano rifiuti attraverso la raccolta differenziata, un serio rilancio e recupero del settore pubblico dei servizi contro ogni forma di svendita ed esternalizzazione dei profitti alle aziende.
• SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO AI LAVORATORI COLPITI DALLA MOBILITA’
• CONTRO OGNI TENTATIVO DELLA COMPATIBILITA’ DEI CONFLITTI
• RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO E MIGLIORAMENTO DEL SALARIO, MAGGIOR SICUREZZA ED EFFICIENZA SUI LUOGHI DI LAVORO PER SCONFIGGERE LE MORTI BIANCHE E LE MALATTIE DA CATENA DI MONTAGGIO
• IMMEDIATA TRASFORMAZIONE OCCUPAZIONALE PER I 3000 CORSISTI “I.SO.LA. “
COORDINAMENTO DI LOTTA X IL LAVORO
Centro sociale- COORDINAMENTO PER I DIRITTI SOCIALI
Via cesare rosaroll, 48-NAPOLI
- maggio 01, 2007
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