GIOVEDI 5 DICEMBRE ASSEMBLEA GENERALE ORE 17.00 NEL CENTRO SOCIALE CARLO GIULIANI

LA REPUBBLICA

 

Ma cosa ha spinto i “Precari Bros organizzati” (e non per la prima volta) ad un’azione così eclatante? Torniamo ai seicento che protestano fuori al palazzo del Ministero. Sono partiti da Napoli in mattinata, con dieci bus autofinanziati. Tra loro c’è anche il portavoce Gino Monteleone: “Il 20 novembre c’era stata comunicata la data del 3 dicembre dal Ministero, per un tavolo con il sottosegretario Carlo Dell’Arringa sulla vertenza “Isola Bros”, che va avanti ormai da anni”.

Monteleone fa riferimento al “progetto Bros”, volto a favorire con 7 milioni e mezzo di euro di fondi, assunzioni a tempo determinato e indeterminato nell’area metropolitana napoletana, approvato nel 2009 dal governo nazionale.

Un progetto che, stando ai disoccupati, è stato bloccato dalla Regione Campania, ad opera dell’assessore al Lavoro Severino Nappi. Lo scorso 24 luglio a Roma, il Ministero del Lavoro aveva manifestato il proprio appoggio a sollecitare Palazzo Santa Lucia a rendere disponibili al più presto questi fondi progettuali. Ma in sei mesi non si è mosso più nulla. fino all’avviso dell’incontro di oggi. Che è però stato annullato lunedì sera.

“Abbiamo ricevuto una telefonata dalla Questura di Napoli  -  prosegue Monteleone -  Ci avvisavano che il sottosegretario aveva congelato l’incontro. Non ci hanno spiegato né il motivo, né una potenziale nuova data. Per questo siamo qui a manifestare. C’è stata una chiara pressione politica contro di noi e non capiamo perché. Né il governo, né l’assessore Nappi ci danno risposte”.

La “situazione Bros” inizia nel 2004, per quattromila disoccupati da inserire nel mondo del lavoro con  un primo progetto di orientamento di settantotto ore (retribuite

con 320 euro). Segue nel 2005 un corso di formazione generico per 400 ore (a 2.50 euro l’ora) e prime esperienze lavorative tra 2006 e 2007 (con stipendio di 596 euro al mese). L’ultimo progetto Bros, nel 2009, quello finale legato alle assunzioni è stato bloccato. “Aspettiamo sempre fiduciosi una risposta delle istituzioni. Nel frattempo, quattromila cittadini continuano a protestare e ad essere arrestati per il loro diritto al lavoro”.